Mentre la terra si orienta
Giovanni Anselmo
1967 – 2007
Terra, ago magnetico
Dimensioni variabili
Castello di Rivoli Museo d’Arte
Contemporanea, Rivoli-Torino, in
comodato da Fondazione
per l’Arte Moderna e Contemporanea
CRT, 2007
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* Fino al 2007, anno in cui l’opera è entrata a far parte delle collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sono documentate tutte le mostre in cui Mentre la terra si orienta è stata esposta. Dopo il 2007, le mostre sono relative esclusivamente all’esemplare della collezione de Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La bibliografia essenziale è relativa ai passi critici che riguardano Mentre la terra si orienta e che hanno contribuito, nel corso degli anni, alla ricezione storico-critica dell’opera.
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2002Oct 19
2002 Oct 19 - L’aura della pittura…
Giovanni Anselmo. L’aura della pittura mentre la pietra si alleggerisce e la terra si orienta, Torre Pellice, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, dal 19 ottobre 2002
Foto Paolo Mussat Sartor
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2003Dec 16
2003 Dec 16 - Intorno a Borromini
Intorno a Borromini, Roma, Palazzo Falconieri, Cripta Falconieri in San Giovanni dei Fiorentini, 16 dicembre 2003 – 1 febbraio 2004
Foto Luca Borrelli
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2004Sep 26
2004 Sep 26 - Dove le stelle si avvicinano…
Giovanni Anselmo. Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più nel panorama verso oltremare con mano che lo indica, mentre il colore solleva la pietra, la pietra solleva la tela, la terra e le pietre si orientano, i grigi si alleggeriscono, i sentieri conducono, la luce focalizza, nell’opera si entra, la lattuga è sempre fresca, la spugna di mare respira, l’aura della pittura appare, l’invisibile si manifesta,
Kleve, Museum Kurhaus, 26 settembre 2004 – 9 gennaio 2005 / Birmingham, Ikon Gallery, 1 febbraio – 28 marzo 2005
Foto Kleve: Annegret Gossens
Foto Birmingham: Jonathan Shaw
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2004Oct 24
2004 Oct 24 - Basico
Basico, Torre Pellice, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, dal 24 ottobre 2004
Foto Paolo Mussat Sartor
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2005May 7
2005 May 7 - Group Exhibition
Group Exhibition, Torre Pellice, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, dal 7 maggio 2005
Foto Archivio fotografico Tucci Russo
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2005Sep 15
2005 Sep 15 - Dove le stelle si avvicinano…
Giovanni Anselmo. Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più mentre il paesaggio e il panorama si avvicendano, la luce focalizza, l’oltremare indirizza, la terra si orienta, Napoli, Galleria Alfonso Artiaco, 15 settembre – 29 ottobre 2005
Foto Pasquale Di Stasio
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2006May 26
2006 May 26 - Dove le stelle si avvicinano…
Giovanni Anselmo. Dove le stelle si avvicinano di una spanna in più nel panorama verso oltremare con mano che lo indica, mentre la terra si orienta, la luce focalizza, nell’opera si entra, il colore solleva la pietra, la lattuga è sempre fresca, la pietra solleva il colore, la spugna di mare respira, l’aura della pittura appare, l’invisibile si manifesta…, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006, a cura di G. Maraniello, A. Viliani
Foto Ela Bialkowska
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2006Jul 2
2006 Jul 2 - Polemos
Polemos. L’opera d’arte fra conflitto e superamento, Alessandria, Forte di Gavi, 2 luglio – 1 ottobre 2006
Foto Sergio Lovati
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2006Jul 29
2006 Jul 29 - Via del sale
Via del sale: arte contemporanea dalla Langa al mare, Cuneo, Castello di Saliceto, 29 luglio – 15 ottobre 2006, a cura di N. Orengo, S. Peira
Foto Paolo Pellion
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2007Apr 4
2007 Apr 4 - Dalla terra alla luna…
Dalla terra alla luna: metafore di viaggio. Parte I e II, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 4 aprile – 26 agosto 2007, a cura di M. Beccaria
Foto Paolo Pellion
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2007
2007 - Torino, 15 giugno 2006…
Anselmo, A. Viliani, Torino, 15 giugno 2006. In conversazione con Andrea Viliani, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006), a cura di G. Maraniello, A. Viliani, Hopefulmonster, Torino 2007, p. 223-224
G.A.: L’energia invisibile dei campi magnetici, influenzata dalle tempeste solari e dalle radiazioni cosmiche, ci pervade. L’ago magnetico della bussola, per effetto di questa energia, assume la direzione nord-sud indicandoci delle direzioni nello spazio. Io non invento questa energia, perché essa esiste già, in questo come in ogni altro spazio. L’ago magnetico, posto all’interno del museo, segnala che lo spazio del museo è in relazione con lo spazio esterno, con i campi magnetici terrestri, cioè che il museo è collegato con il resto del mondo.
A.V.: A Bologna il primo ago magnetico, dicevamo, è posto al centro del museo su un piccolo cumulo di terra, su un materiale quindi molto effimero che tende indefinitamente ma continuamente a spostarsi, anche per effetto dell’interazione del pubblico all’interno della mostra. Mentre il secondo ago […] è appoggiato in un cubo di granito nero […]. Quindi i due aghi […] appartengono a una serie di lavori che risale agli anni Sessanta, quella appunto delle Direzioni, che hai spesso presentato per mettere in relazione la mostra con lo spazio espositivo.
G.A.: Dal 1967 ho iniziato a intitolare Direzione opere in cui l’ago magnetico era inserito in vari materiali, quali formica, legno, stoffa, cemento, pietra, terra. Anche se composte da forme e materiali differenti, ognuna di queste opere assumeva sempre l’orientamento nord-sud secondo l’ago magnetico e non secondo l’orientamento dello spazio chiuso della stanza in cui l’opera era installata.
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2010Jun 8
2010 Jun 8 - Tutto è connesso…
Tutto è connesso. Ricerche e approfondimenti nell’arte dell’ultimo decennio attraverso la collezione, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 8 giugno 2010 – 9 gennaio 2011, a cura di B. Merz
Foto Paolo Pellion
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2016
2016 - Mentre la mano indica, la luce focalizza…
Beccaria, in Giovanni Anselmo. Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale si interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più…, catalogo della mostra (Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 6 aprile – 25 settembre 2016), a cura di C. Christov-Bakargiev, M. Beccaria, Skira, Milano 2016, pp. 186-203
Dalla fine degli anni Sessanta, il magnetismo terrestre è una delle forze che, insieme alla gravità, sono indicate con precisa coerenza dall’artista […]. Iniziata nel 1967, la serie Direzioni, elementi scultorei con inserito un ago magnetico, è quella che maggiormente definisce l’interesse di Anselmo nei confronti di forze tanto immense (e in continua mutazione, perché, per alcuni scienziati, il campo magnetico si sta indebolendo, e come già avvenuto in remoti tempi passati, presto si potrebbe verificare una completa inversione di poli magnetici).
Secondo la definizione dell’artista, le prime versioni delle Direzioni sono “masse” di legno cavo rivestito in formica nera, a base triangolare oppure rettangolare, che nascono quasi contemporaneamente nello studio a Torino. In maniera organica rispetto allo sviluppo della ricerca poetica dell’artista, nel giro di pochi mesi tra il 1967 e il 1968 si evolvono secondo una semplificazione che tende a mostrare ciascun materiale per quello che è […].
Nel 1977, in occasione di una mostra personale in Germania al Kabinett für aktuelle Kunst a Bremerhaven, Anselmo realizza una versione dell’opera in terra, posizionando sul pavimento della galleria un piccolo rettangolo di terra inumidita, al centro del quale posa la bussola. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nei primi decenni di attività la terra quale materiale artistico è poco usata da Anselmo […]. Le intuizioni presenti nella Direzione del 1977 e nell’utilizzo della terra come materiale primario dalle molteplici implicazioni abitano per lungo tempo nella mente dell’artista. Mentre la terra si orienta, una delle opere che scandiscono il poetico progetto di Anselmo per gli spazi della Manica Lunga del Castello di Rivoli, può essere interpretata quale organica evoluzione di questo percorso. Realizzata con un ago magnetico posato al centro di una modica quantità di terra, Mentre la terra si orienta venne inizialmente esposta dall’artista in occasione della mostra L’aura della pittura mentre la pietra si alleggerisce e la terra si orienta, tenutasi da Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea a Torre Pellice nel 2002. In quella prima occasione, disposta a pavimento, quasi sotto al “volo” di una pesante pietra rettangolare trattenuta in alto dal nodo scorsoio di un cavo d’acciaio, l’opera viveva quale materia soffice e palpabile, frammento di un suolo la cui profondità è in contrasto con la spinta verso l’alto che agisce sulla pietra. Accanto alle grandi lastre di pietra che Anselmo aveva disposto a parete e le cui sommità, coperte di pigmento pittorico, liberavano particelle luminose creando un riverbero nello spazio espositivo, a Torre Pellice l’opera esprimeva anche il suo potenziale cromatico, la memoria dei primi pigmenti a base di terre naturali che segnano l’inizio della storia della pittura e l’avvio della civiltà umana. Negli anni seguenti l’opera ha portato in molteplici situazioni espositive la sua forza; la versione presente nell’attuale mostra in Manica Lunga è apparsa al Castello di Rivoli per la prima volta in Dalla Terra alla Luna: metafore di viaggio nel 2007. In quell’occasione, nell’ambito di una mostra dedicata ai concetti di esplorazione, viaggio e nomadismo, Anselmo aveva allestito l’opera insieme a Verso oltremare, 1984, la grande pietra che “tende” verso quell’altrove implicato dal rettangolo blu. Nella sala, la compresenza delle opere sembrava sfondare contemporaneamente muri e pavimento. In un solo istante, la sala del Castello diventava priva di confini architettonici, per relazionarsi con territori lontani, che dall’oltremare arrivavano a immensi spazi siderali […]. Per l’artista l’opera ha spesso agito da collante fra lavori diversi, dando vita a più ampie installazioni e aprendo anche linguisticamente il proprio titolo per annettere quelli di altre opere […]. Ad oggi, Mentre la terra si orienta ha assunto forme lievemente variabili, lontane dalla rigidità geometrica della Direzione del 1977. Fatta con terra passata al setaccio – e non più inumidita e compattata – l’opera si presenta come una macchia bruna dai bordi liberamente irregolari, corrispondenti alla casualità del gesto della mano che sparge la terra, lasciandola cadere verso il basso. Più che un oggetto scultoreo posato a pavimento, l’effetto di Mentre la terra si orienta è quello di una porzione di terra, o meglio un frammento della Terra – intesa quale globo che noi abitiamo – e che si materializza nello spazio espositivo. Coerentemente con la poetica dell’artista, Mentre la terra si orienta non richiama l’idea di un’irruzione improvvisa, oppure di una fenditura che, potenzialmente minacciosa, si apre a turbare la solidità del pavimento. Piuttosto, l’opera si comporta come una piccola massa di materia primaria affiorante quasi con delicatezza dal profondo, liberata dalla costrizione cui la stratificazione delle sedimentazioni urbane l’ha soggetta. Come per le Direzioni, la presenza dell’ago magnetico sigilla la relazione dell’opera con l’energia dei campi magnetici terrestri e il loro stretto rapporto con il vento solare, l’energia cosmica. Non va poi dimenticato che la presenza nel titolo della congiunzione “mentre” indica il valore attribuito da Anselmo alle altre, infinite relazioni immaginabili se si pensa alla quantità di accadimenti umani e non che, in contemporanea, si verificano sul globo terrestre e nell’intero universo.
In maniera analoga a tutte le sue opere, pur nell’evidenza del dato concreto e nelle dimensioni volutamente anti-spettacolari, in Mentre la terra si orienta Anselmo distilla un concentrato di poesia altissima. “Non ci pensiamo quasi mai, o forse non abbastanza”, dice, “ma i nostri piedi appoggiano sulla Terra e, la Terra va verso dove? Va verso Vega, e intanto sulla Terra succede di tutto. L’opera è Terra che appare e si fa vedere. L’opera è un modo di mettersi in relazione, in una certa maniera, con questa realtà”.
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2016Apr 6
2016 Apr 6 - Mentre la mano indica, la luce focalizza…
Giovanni Anselmo. Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale si interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più…, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 6 aprile – 25 settembre 2016, a cura di C. Christov-Bakargiev, M. Beccaria
Foto Renato Ghiazza