Premessa

Le opere di arte contemporanea, per loro stessa natura e per l’infinita varietà delle tecniche esecutive e dei materiali utilizzati, spesso non convenzionali, costituiscono oggi per il mondo della conservazione e del restauro un tema di interessante attualità. In particolare, preme la necessità di mettere a fuoco una metodologia di intervento specifica per le opere che presentano una forte componente processuale e teorico/concettuale, per le installazioni ambientali e il loro aspetto variabile (che si adatta nel tempo ai diversi spazi espositivi), per l’utilizzo di materiali non necessariamente scelti o pensati per durare.

Le opere riferibili alla produzione del movimento Arte Povera sono da questo punto di vista paradigmatiche.
In che modo è possibile garantire una loro corretta trasmissione al futuro? Quali strumenti possiamo introdurre e quali testimonianze dobbiamo preservare affinché le opere di Arte Povera possano essere correttamente e pienamente fruite dal pubblico di oggi e di domani?

Gli obiettivi

Il progetto si propone di raccogliere e trasmettere la memoria materiale e immateriale legata alla produzione e all’esposizione delle opere di Arte Povera, rendendola accessibile tramite la creazione di uno strumento digitale e la realizzazione di eventi di disseminazione. Accanto alla raccolta della documentazione, il progetto porterà alla costituzione di un archivio della memoria orale sulle opere di Arte Povera.

Il progetto intende costruire una specifica competenza storica e tecnica sulle opere di Arte Povera, sulla loro corretta conservazione e sulle modalità di esposizione, utile per la gestione delle collezioni e per rispondere alle esigenze di qualunque museo, collezionista o curatore che si trovi ad acquisire, esporre o conservare un’opera del movimento.

I filmati integrali realizzati durante questa fase di progetto costituiranno un fondo di testimonianze orali che sarà conservato presso il CRRI – Castello di Rivoli Research Institute.

Il metodo

In questo primo segmento di realizzazione del progetto, la metodologia di lavoro è stata testata su Giovanni Anselmo e Gilberto Zorio, due tra le principali figure del movimento, di cui sono state selezionate cinque opere ciascuno.

Una prima fase preliminare è stata dedicata allo studio storico critico e alla raccolta delle fonti (bibliografiche, iconografiche, archivistiche). La ricostruzione della storia espositiva è stata affiancata dalla documentazione delle opere sotto il profilo della tecnica e della conservazione, tramite l’analisi diretta e con l’ausilio delle testimonianze storiche. Questa intensa attività di ricerca, mappatura e individuazione delle informazioni è stata necessaria per una coerente e corretta schedatura delle opere scelte permettendo di approfondirne la natura, individuandone i nodi caratteristici e le problematiche peculiari di conservazione.

Al termine di questa fase, i diversi temi emersi sono stati approfonditi mediante l’organizzazione di incontri, interviste e scambi epistolari con gli artisti e con i diversi soggetti che nel corso degli anni li hanno affiancati: collaboratori, critici, restauratori, tecnici e più in generale coloro che sotto vari punti di vista si sono confrontati  con i problemi legati alla realizzazione, all’allestimento, alla movimentazione, alla conservazione, al restauro o, più ampiamente, alla ricezione delle opere scelte.

Il lavoro svolto è attualmente restituito mediante una piattaforma online, di libero accesso, disponibile all’indirizzo www.www.artepoveradomani.it
L’ambiente digitale è organizzato in aree tematiche, dedicate agli artisti, alle loro opere e alle voci che hanno documentato la storia espositiva e conservativa delle opere di Arte Povera.
Grazie a successivi livelli di approfondimento, è possibile accedere ai dati dell’opera, dagli inquadramenti storici e critici alle sue caratteristiche tecniche, oggetto di una scheda scaricabile. La presenza di una timeline permette invece una libera navigazione tra le immagini, i testi e le fonti orali che ricostruiscono la natura e la vita dell’opera.
L’aspetto di originalità del progetto risiede nella creazione e nella messa a disposizione di un archivio di memoria orale, rappresentato dalle testimonianze che sono state raccolte durante lo svolgimento del progetto e destinato ad accrescersi in futuro con ulteriori interviste e con l’acquisizione di materiale audiovisivo storico.

Partner e gruppo di lavoro

Il progetto è condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e il CRRI – Castello di Rivoli Research Institute, grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

Comitato scientifico: Carolyn Christov-Bakargiev, Sara Abram, Chiara Bertola, Michela Cardinali
Coordinamento: Sara Abram, Chiara Bertola
Monitoraggio: Elena Bozzo, Valentina Torcello
Ricerca storico artistica: Lara Conte, Valeria D’Urso
Ricerca tecnico conservativa: Sara Stoisa
Editing: Roberta Aureli
Riprese e montaggio video: Nicolò Roberto Roccatello
Creatività, Identity e sito: No Panic Agency

Ringraziamenti

Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, della Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei, che hanno messo a disposizione esperienza, competenze e documentazione.

Un particolare ringraziamento a:

Giovanni Anselmo
Gilberto Zorio

Rocco Mussat Sartor
Grazia Toderi

Marcella Beccaria
Virginia Bertone
Piero Cadoni
Ilenia Carriero
Assunta Caruso
Vincenzo Cattaneo, Rigo s.r.l.
Oscar Chiantore
Vincenzo Circosta
Giulia De Giorgi
Roberto Dipasquale
Elèna Dolino
Federico Elia
Ursula Esposito
Gianluca Fioccardi
Roberto Fioccardi
Fondazione Guido ed Ettore de Fornaris, Torino
Axelina Gunnarsson
Elena Manzone
Luisa Mensi
Maria Messina
Francesco Moroni
Stefano Musso
Andrea Nisbet
Marina Paglieri
Riccardo Passoni
Manuel Peluso
Galileo Persano
Anna Piccirillo
Leo Quartucci
Antonio Rava
Lisa e Tucci Russo
Kimitake Sato
Eleonora Scoccia
Roberta Spina
Chiara Tricerri
Tommaso Trini
Lodovica Valetti
Elena Volpato

Crediti fotografici

Le immagini principali relative alle opere approfondite all’interno del sito web sono su concessione della Fondazione Torino Musei e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino:

–    Giovanni Anselmo, “Torsione”, 1968, FD/85
Foto: Studio Fotografico Gonella
Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Su concessione della Fondazione Torino Musei

–    Giovanni Anselmo, “Senza titolo”, 1984-1986, S/461
Foto: Studio Fotografico Gonella
Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Su concessione della Fondazione Torino Musei

–    Gilberto Zorio,”Rosa-blu-rosa”, 1967, FD/86
Foto: Studio Fotografico Gonella
Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Su concessione della Fondazione Torino Musei

–    Gilberto Zorio, “Stella di bronzo con acidi e pergamena”, 1978, CRT/312
Foto: Studio Fotografico Gonella
Proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – in comodato presso la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea
Su concessione della Fondazione Torino Musei

–    Gilberto Zorio, “Tenda”, 1967
Collezione Margherita Stein. Proprietà Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Foto: Antonio Maniscalco

–    Gilberto Zorio “Barca nuragica”, 2000
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Foto: Paolo Pellion

–    Gilberto Zorio, “Macchia III”, 1968
Collezione Margherita Stein. Proprietà Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli – Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Foto: Paolo Pellion

–    Giovanni Anselmo, “Neon nel cemento”, 1967-1969
Collezione Margherita Stein. Proprietà Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in comodato presso Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Foto: Paolo Pellion

–    Giovanni Anselmo, “Verso oltremare”, 1984
Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Foto: Paolo Pellion

–    Giovanni Anselmo, “Mentre la terra si orienta”, 1967-2007
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino, in comodato da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
Foto: Paolo Pellion

Le immagini presenti nella sezione timeline della pagina di ciascuna opera provenienti da: Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei, sono state acquisite grazie a
Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei
Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Su concessione della Fondazione Torino Musei

Il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ringraziano tutti coloro che hanno concesso le fotografie e i diritti di riproduzione su testi e immagini, e restano a disposizione di tutti i proprietari di diritti nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” and Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea  would like to thank all those who have given their kind permission to reproduce material for this project. Every effort has been made to achieve permission for the images and texts in this catalogue. However, as in standard editorial policy for publications, the publisher remains available in the case preliminary agreements were not able to be made with copyrights holders.

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