Barca nuragica
Gilberto Zorio
2000
Barca di giunchi intrecciati,
compressore, tubi in acciaio,
tubi in alluminio, PVC, lampada,
sonoro
450 x 600 x 640 cm
Collezione Castello di Rivoli
Museo d’Arte Contemporanea,
Rivoli- Torino, 2001
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1987Nov 01
1987 Nov 01 - Interviewessay
G. Zorio, in G. Celant, G. Zorio, Interviewessay, in Gilberto Zorio, catalogo della mostra (Eindhoven, Stedelijk Van Abbemuseum, 1 novembre – 13 dicembre 1987), Hopefulmonster, Firenze 1987 (trad. it. in G. Celant, G. Zorio, Saggiointervista, in Gilberto Zorio, Hopefulmonster, Firenze 1988, p. 24; in generale, sulla tipologia della Canoa)
La prima canoa nasce a Modena, nel 1984, dall’allungamento di un triangolo di terracotta, che bilancia il crogiuolo. Ne è uscita una forma strana che ho chiamato Canoa. Può anche ricordare la punta del giavellotto, ma rispetto al giavellotto non è più lanciato, ma porta. Inoltre la canoa ha una storia simile al crogiuolo. La prima, Canoa, 1984 realizzata nel Castello di Rivoli, è del 1946, per quarantun anni ha lavorato, è stata restaurata da maestri artigiani, è uno strumento perfetto, tanto che i primi aeroplani si sono ispirati alla sua aerodinamica. Assumendola nella scultura ho fatto continuare il suo viaggio, è un po’ come un artista, ha fatto e fa viaggi incredibili.
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2000Oct 8
2000 Oct 8 - Gilberto Zorio
Gilberto Zorio, Torino, Galleria Giorgio Persano, 8 ottobre – 23 dicembre 2000
Foto Paolo Pellion
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2000Oct 8
2000 Oct 8 - Comunicato della mostra
Zorio, nel comunicato della mostra, Gilberto Zorio, Torino, Galleria Giorgio Persano, 8 ottobre – 23 dicembre 2000
14 anni sono, forse, tanti nel normale volteggio di boa di un individuo; sono esigue schegge nelle immagini immaginate, sono nulla nel volo delle polveri germinali, dei liquidi, delle terre, dei cosmi… nei confronti di una città… e ancora, forse niente nei confronti di una città… pur bellissima città. La mia. Ora cosa posso dire ? Sussurro. Mi presento con le mie strutture, i marrani, le stelle, le canoe, i sibili, i desideri incolmabili, le esagerazioni… Mi presento con le necessità di tentare le voragini rovesciate che anelano il grande, rosso, grande lampo dell’arte. Arte prima pulsione, Arte veicolo del sogno intelligente, Arte assidua nell’intelligenza. Arte convinta rivoluzione rincorsa, Arte felicità pensante che sogna, che precede l’utopia; Arte elegante, Arte orgogliosa, Arte operaia, Arte sconfitta che sconfigge il buio. Benvenuti.
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2000Oct 8
2000 Oct 8 - Comunicato della mostra
Comunicato della mostra, Gilberto Zorio, Torino, Galleria Giorgio Persano, 8 ottobre – 23 dicembre 2000
Marrani, pirex, canoe, materie prime, reazioni chimiche, luce, buio, movimento e sibili. Elementi che danno forma a strutture aeree fatte di forze e relazioni […]. Usato come elemento plastico prepotentemente crea volume – onde sonore che si propagano, impadronendosi fisicamente dello spazio – il sibilo è presente anche nell’altro lavoro esposto in galleria, dove il conflitto tra ciò che è terreno, e ciò che è sogno-desiderio, è affidato ad un altro archetipo: la canoa-barca nuragica. Archetipo che porta con sé una storia millenaria di lavoro, di sopravvivenza, di scoperta. Solida struttura, realizzata con fragili canne, metafora del viaggio come esperienza di transito attraverso la forma dell’azione. Anche in questo caso il moto è ostacolato, dai limiti delle mura che delimitano lo spazio, ed interrotto dal cessato flusso di energia-aria che riporta la struttura allo stato iniziale, in attesa di un nuovo sforzo temerario: la conquista dello spazio vitale dell’impossibile, quello dell’Arte.
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2002June 5
2002 June 5 - Condition report
Condition report del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea redatto da Luisa Mensi
Lo stato di conservazione è definito ottimo.
Si individuano abrasioni leggere in corrispondenza della pittura nera sulla barca di giunchi.
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2002Aug 23
2002 Aug 23 - Arte Povera. Art from Italy 1967-2002
Arte Povera. Art from Italy 1967-2002, Sydney, Museum of Contemporary Art, 23 agosto – 11 novembre 2002, a cura di I. Gianelli, in collaborazione con J. Blackall, C. Christov-Bakargiev
Foto Greg Weight
Foto inaugurazione: Katie Kaars
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2002Aug 23
2002 Aug 23 - Arte Povera circa 1967 and today
Christov-Bakargiev, Arte Povera circa 1967 and today, in Arte povera. Art from Italy 1967-2002, catalogo della mostra (Sydney, Museum of Contemporary Art, 23 agosto – 11 novembre 2002), a cura di J. Blackall, Museum of Contemporary Art, Sydney 2002, p. 16
In the 1980s, Zorio’s journey as an artist brought him to making complex installations of old canoes and motors, using movement and sometimes sound, such as the recent Barca nuragica 2000, made with a wicker boat. These works evoke the journey of art, as well as the many real journeys of the old boats. They also recall the connections, relations and processes of his alchemical “machines” such as the various works titled Per purificare le parole made since 1969.
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2002Aug 23
2002 Aug 23 - Barca nuragica
Christov-Bakargiev, Barca nuragica, in Arte povera. Art from Italy 1967-2002, catalogo della mostra (Sydney, Museum of Contemporary Art, 23 agosto – 11 novembre 2002), a cura di J. Blackall, Museum of Contemporary Art, Sydney 2002, p. 118
Barca nuragica (referring to a boat of the Nuragic civilisation, from prehistoric Sardinia) is one of Zorio’s most recent “Canoes”. It is a boat from the lagoon of Cabras, near Oristano, made with bulrushes from the lagoon.
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2003
2003 - Gilberto Zorio
M. Beccaria, Gilberto Zorio, in Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La residenza sabauda, la collezione, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Umberto Allemandi, Torino 2003, p. 372
La dimensione narrativa è spesso presente nelle sue opere, nella forma di un raccontare fantastico che attraversa il tempo e lo spazio. In questo senso, compaiono nei lavori elementi come crogiuoli, giavellotti, otri e soprattutto canoe, assunti quali ideali strumenti di viaggio. Barca nuragica, 2000, è una sezione di canoa in giunchi intrecciati, presentata quale vettore che ha attraversato la storia e diverse civiltà. Dinamicamente triangolare, l’opera effettua movimenti che sembrano preludere a un nuovo viaggio. Sollevata nello spazio, essa è anche liberata dal silenzio e restituita alla vita grazie al sibilo emesso dall’aria compressa che ne provoca il movimento.
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2004Jan 17
2004 Jan 17 - Tra gli acidi, i marrani, le stelle
Bertoni, Tra gli acidi, i marrani, le stelle, in Gilberto Zorio…tra gli acidi, i marrani, le stelle…, catalogo della mostra (Firenze, Galleria Poggiali e Forconi, 17 gennaio – 30 aprile 2004), Charta, Milano 2004, pp. 9-10 (in generale, sulla tipologia della Canoa)
L’opera è una rotatoria dove l’arte e la vita si intersecano perennemente, si scambiano e deviano. Ciò permette all’opera il fascino linguistico, la licenza-indecenza del sogno fatto cosa e marchingegno, ma la sottopone anche alle forze fisiche, chimiche-chimeriche ed elettromagnetiche dove tutto muovendosi si consuma e muta. Si colleghino tra loro tutte le opere di Zorio e si otterrà un immenso organismo che pompa, aspira, filtra e bascula, prilla e fischia, una struttura di cavità, arterie, nervature, in cui i liquidi e gas si muovono e si agitano, in cui scorrono aria e corrente elettrica […]. L’opera sbuffa, sibila, spernacchia, soffia, riceve impulsi cinetici che la fanno oscillare da una parete all’altra, oppure si distende, si avvita e srotola; insomma, questo corpo di pezzi incommensurabili batte e respira, possiede ritmi e tempi intermittenti, pause, intervalli, riprese, riposi, e poi di nuovo bascula, e di nuovo va raggiungendo la quiete […] Ogni mostra diventa l’occasione per un coinvolgimento totale dell’ambiente e per un flusso di onde che strappa l’opera al suo isolamento e la fa dialogare e vivere con le altre opere in un sistema dissipativo complesso.
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2004Jul 3
2004 Jul 3 - L’elementaire, le vital, l’energie
L’elementaire, le vital, l’energie. Arte povera in Castello, Vence, Château de Villeneuve, Fondation Émile Hugues, 3 luglio – 3 ottobre 2004, a cura di Z. Mirabdolbaghi
Foto Courtesy Château de Villeneuve, Fondation Émile Hugues, Vence
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2005July 24
2005 July 24 - Im Zeichen des Pentagramms
Gilberto Zorio. Im Zeichen des Pentagramms, Darmstadt, Institut Mathildenhöhe, 24 luglio – 4 settembre 2005, a cura di K. Wolbert
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2005July 24
2005 July 24 - Im Zeichen des Pentagramms
G. Verzotti, in Gilberto Zorio. Im Zeichen des Pentagramms, catalogo della mostra (Darmstadt, Institut Mathildenhöhe, 24 luglio – 4 settembre 2005), a cura di K. Wolbert, Hopefulmonster, Torino 2005, pp. 81-82 (in generale sulla tipologia della Canoa)
Ogni configurazione induce dinamismo. Le sbarre e gli archi collegano i crogiuoli, gli alambicchi, le lunghe e grandi canoe sezionate, tagliate, separate, e poi riassemblate, unite, inserite in relazioni di pesi e contrappesi, di equilibrio, vertiginose, in macchine fornite di braccia e gambe protese, dall’aspetto barbarico o “brutalista” (Calder, ma senza la grazia ludica, Tinguely ma senza il “barocco”). Va ricordato che la canoa, elemento atto a frangere i flutti (e che “ha imparato” a farlo), disegna un’ellisse, figura dell’energia compressa, potenziale (mentre il cerchio è pura quiete) che per Longhi è il segno, il tratto distintivo su cui Boccioni basa la sua de-costruzione dinamica. Oltre a raffigurarla, questi corpi aerei contengono energia […]. Alcune opere possiedono una loro Sonorità anch’essa aggressiva e inaspettata, ottenuta grazie a un meccanismo che comprime ed espelle l’aria, e ti “viene addosso” come un forte rumore di vento […] Nessuna armonia, ma una forza, un’energia in atto che quasi non si può dire (ancora) se tenda a una distruttività o a una costruttività, che produce disturbo percettivo, sconcerto, che sembra ingovernabile. Nessuna euritmia a noi conosciuta, piuttosto un ritmo altro, imprevedibile, imperscrutabile, come una logica che ci trascende e che, per ora, non comprendiamo. Si potrebbe dire lo stesso delle leggi che regolano l’universo, e infatti proprio qui l’opera di Zorio ci fa pensare al cosmo, che non è un’astrazione ma che appunto ci trascende, di cui non conosciamo l’origine, la dimensione, l’evoluzione. L’opera ci fa sentire partecipi dell’universo, perché in noi e nel nostro orizzonte esistenziale riconosciamo le medesime leggi formative, ma in nessun momento dimentichiamo quel che storicamente siamo, soggetti, prodotti storici […]. In Zorio aleggia forse un’attrazione per l’arcaico o il primitivo, che si mescola al meccanico e al tecnologico, ma non c’è niente di idealistico e niente viene sublimato, tutto viene restituito, l’oggetto all’oggetto, la materia alla materia e il lavoro umano al lavoro umano.
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2007Apr 4
2007 Apr 4 - Dalla terra alla luna
Dalla terra alla luna: metafore di viaggio. Parte I e II, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 4 aprile – 26 agosto 2007, a cura di M. Beccaria
Foto Paolo Pellion
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2010June 8
2010 June 8 - Tutto è connesso
Tutto è connesso. Ricerche e approfondimenti nell’arte dell’ultimo decennio attraverso la collezione, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 8 giugno 2010 – 9 gennaio 2011, a cura di B. Merz
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2015Apr 15
2015 Apr 15 - Tuttovero
Tuttovero. La nostra città, la nostra arte Torino 2015, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 15 aprile – 15 novembre 2015, a cura di F. Bonami
Foto Andrea Guermani
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2015Apr 15
2015 Apr 15 - Condition report
Condition report del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea redatto da Luisa Mensi
Lo stato di conservazione dell’opera è definito buono.
Si individua lo scolorimento dei giunchi della barca.
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2017Nov 2
2017 Nov 2 - Le rivoluzioni di Gilberto Zorio
Beccaria, Le rivoluzioni di Gilberto Zorio, in Gilberto Zorio, catalogo della mostra (Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 2 novembre 2017 – 18 febbraio 2018, prolungata al 6 marzo 2018), a cura di M. Beccaria, Skira, Milano 2017, p. 53
La continuità tra il corpo, gli strumenti inventati nel tempo dall’umanità e la forza dell’immaginazione è un’idea che affascina Zorio. La canoa, rappresentativa di un gruppo di opere a cui appartiene anche Barca nuragica (2000), allestita sempre al centro del percorso espositivo, discende da una sorta di analogia formale che l’artista ha riscontrato dopo aver intrecciato alcuni giavellotti, componendoli a tracciare una stella, già alla metà degli anni settanta. “Le punte dei giavellotti incrociati sono come la punta di una canoa”.
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2017Nov 2
2017 Nov 2 - Gilberto Zorio
Gilberto Zorio, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 2 novembre 2017 – 18 febbraio 2018 (prolungata fino al 6 marzo 2018), a cura di M. Beccaria
Foto Antonio Maniscalco
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2017Nov 2
2017 Nov 2 - Gilberto Zorio: prima che le parole brucino
Christov-Bakargiev, Gilberto Zorio: prima che le parole brucino. Una conversazione, in Gilberto Zorio, catalogo della mostra (Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 2 novembre 2017 – 18 febbraio 2018, prolungata al 6 marzo 2018), a cura di M. Beccaria, Skira, Milano 2017, pp. 81-82
CCB: Da chi sono state fatte le prime canoe? Quante migliaia di anni fa?
GZ: Pensa ai popoli degli Oceani, oppure a quelli nell’emisfero Nord, dappertutto hanno creato la canoa. La canoa rappresenta il viaggio, la scoperta. È legata alla curiosità di sapere oltre la montagna cosa c’è, oltre il mare cosa c’è, oltre quella scogliera cosa c’è… e poi non dimentichiamo gli innumerevoli viaggi a causa della fame o delle guerre. La canoa è il desiderio, è come il giavellotto, ti permette di arrivare dove normalmente non puoi.
CCB: Penso alle Colonne d’Ercole, al viaggio di Ulisse. Oggi invece il viaggio è associato alla fuga dalle guerre, spesso via mare, e ai rifugiati.
GZ: È terrificante, perché adesso rappresenta la salvezza, forse ti salvi la vita e hai un futuro. La prima canoa l’ho fatta al Castello di Rivoli, nel 1984, per Ouverture. Ora ci ritorno e in mostra al Castello c’è una nuova canoa, la più grande che ho realizzato, di 18 metri, e anche la Barca nuragica degli anni duemila, che è un lavoro fatto usando una forma d’imbarcazione il cui disegno è antichissimo. La stessa forma ricorre dall’India fino a Machu Picchu in Perù.
CCB: E che ci fanno con la canoa a Machu Picchu in Perù?
GZ: Viaggiano…
CCB: Sui fiumi?
GZ: Sul lago Titicaca. Viene realizzata velocemente e quando marcisce la si brucia; poi con altre canne se ne crea una nuova, e stranamente la forma è sempre la stessa, dovunque nel mondo.
CCB: O non stranamente…
GZ: È magnifico infatti, perché vuol dire che la necessità crea un’estetica comune dappertutto. Ma questo non vuol dire che ai popoli non importava se le canoe fossero belle o brutte: erano bellissime. […] Pensa al bello come consolazione, come portatore di memoria, come atto contro la morte… È un segno che lascio, ti lascio l’eredità.
CCB: È il lascito di un sapere, un sapere collettivo, quello di realizzare una canoa… Il viaggio sui fiumi e sugli oceani, fatto con questa tecnologia – in fondo una canoa è una tecnologia – rimanda quindi al primo momento in cui l’animale che è l’essere umano crea la tecnologia. Capisco che quest’idea di una tecnologia antica ti ha sempre affascinato…
GZ: Moltissimo […].
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2017Nov 2
2017 Nov 2 - Barca nuragica
s.n., Barca nuragica, in Gilberto Zorio, catalogo della mostra (Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 2 novembre 2017 – 18 febbraio 2018, prolungata al 6 marzo 2018), a cura di M. Beccaria, Skira, Milano 2017, p. 159
In Barca nuragica, Zorio utilizza un “fassoi” [sic!], l’antica barca in giunchi intrecciati, impiegata dai pescatori fin dall’epoca neolitica nelle lagune interne della Sardegna. Attratto dalla forma dinamicamente triangolare dell’imbarcazione, l’artista ne accoglie la dimensione archetipica di vettore che ha attraversato la storia: zattere simili sono infatti rintracciabili in più epoche e culture, dai Fenici agli Egizi, fino a includere gli Amerindi del lago Titicaca in Perù. Dotandola di luce, movimento e suono, Zorio predispone la zattera a nuovi viaggi dell’immaginazione. L’opera è stata esposta per la prima volta in una mostra personale presso la Galleria Giorgio Persano a Torino nel 2000.
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2018Mar
2018 Mar - Intervento di manutenzione
L’intervento di manutenzione è stato realizzato da Gilberto Zorio, dai suoi collaboratori (Kimitake Sato e Vincenzo Circosta) e con l’aiuto della ditta Attitudine Forma durante il disallestimento della mostra Gilberto Zorio al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
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2018Mar
2018 Mar - Disallestimento
Disallestimento dell’opera nella mostra Gilberto Zorio al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Le operazioni di disallestimento sono state effettuate dalla ditta Attitudine Forma con l’aiuto dei collaboratori di Gilberto Zorio (Kimitake Sato e Vincenzo Circosta) sotto la supervisione dell’artista.