Torsione

Giovanni Anselmo

1968

Ferro e fustagno

Dimensioni variabili

Collezione GAM – Galleria
Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea di Torino,
Torino

 

Scarica la scheda completa:
DOWNLOAD

1969
  • 1969
      Jan 14

    1969 Jan 14 - Giovanni Anselmo

    Giovanni Anselmo, Torino, Galleria Gian Enzo Sperone, dal 14 gennaio 1969 (esemplare distrutto, già collezione M. Levi)

    Foto Paolo Bressano

  • 1969
      Mar 15

    1969 Mar 15 - Op Losse Schroeven

    Op Losse Schroeven. Situaties en cryptostructuren, Amsterdam, Stedelijk Museum, 15 marzo – 27 aprile 1969, a cura di W. Beeren (esemplare distrutto, già collezione M. Levi)

    Foto Stedelijk Museum Amsterdam

  • 1969
      Oct

    1969 Oct - Giovanni Anselmo

    Giovanni Anselmo, Parigi, Galerie Sonnabend, ottobre 1969 (esemplare in collezione privata, già Sonnabend Collection)

    Foto Paolo Mussat Sartor

  • 1969
       

    1969 - Arte Povera

    Anselmo, in G. Celant, Arte Povera, Gabriele Mazzotta Editore, Milano 1969, p. 109

    Io, il mondo, le cose, la vita, siamo delle situazioni di energia ed il punto è proprio di non cristallizzare tali situazioni, bensì di mantenerle aperte e vive in funzione del nostro vivere.

    Poiché ad ogni modo di pensare o di essere deve corrispondere un modo di agire, i miei lavori sono veramente la fisicizzazione della forza di un’azione, dell’energia di una situazione o di un evento, ecc., non l’esperienza di ciò a livello di annotazione o di segno o di natura morta soltanto.

    È necessario, per esempio, che l’energia di una torsione viva con la sua vera forza, non vivrebbe certo con la sola sua forma.

    Penso che per operare in questa direzione, poiché l’energia esiste sotto le più svariate apparenze e situazioni, vi sia la necessità della più assoluta libertà di scelta o di uso di materiali; acquista quindi un sapore di non senso parlare di stili, di forma o di antiforma e sarebbe comunque un discorso molto secondario ed alla superficie.

    Per me è necessario lavorare in questo modo perché non so di altri sistemi per essere nel vivo della realtà, che, nei miei lavori appunto, diventa una estensione del mio vivere, del mio pensare, del mio agire.

  • 1972
      Feb

    1972 Feb - Data

    G. Anselmo, in “Data”, n. 2, febbraio 1972, p. 55

    Nelle Torsione (ne ho fatte due: una in cemento-pelle-legno e l’altra in fustagno-ferro) l’energia che io trasmetto all’opera compiendo un movimento di torsione – e che accumulo sull’opera grazie al peso del cemento o della barra di ferro fino al momento in cui non mi stacco dall’opera stessa – questa energia mi viene subito restituita nella misura in cui l’asta di legno infilata nella pelle o la barra di ferro infilata nel fustagno esercitano una spinta reale (di ritorno).

     

  • 1973
      Mar

    1973 Mar - Interviste. Note di lavoro. Dichiarazioni

    G. Anselmo, in M. Bandini, Interviste. Note di lavoro. Dichiarazioni, in “NAC”, n.s., n. 3, marzo 1973, p. 4

    Negli ultimi lavori, a una dilatazione di energia mentale corrisponde una marcata dilatazione fisica dell’opera e spesso non c’è molta differenza, se così si può dire, con i lavori precedenti o, poniamo, con le Torsioni del 1968, in cui la situazione di energia si risolve solo in apparenza sotto i nostri occhi (in realtà, se la spinta della sbarra che torce la pelle si esercita contro la parete e il peso del cemento grava sul pavimento, l’opera non si esaurisce completamente all’interno di sé, o meglio all’interno degli elementi che appaiono) per non parlare dei primi lavori (forza di gravità o campo magnetico terrestre, vedi bussola o bolla d’aria).

     

  • 1979
      Mar 18

    1979 Mar 18 - Giovanni Anselmo

    J.C. Ammann, Giovanni Anselmo, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Basilea, Kunsthalle, 18 marzo – 22 aprile 1979 / Eindhoven, Stedelijk Van Abbemuseum, 15 febbraio – 30 marzo 1980), Basilea/Eindhoven 1979, p. 29

    Alcune pelli di vacca sono imprigionate parzialmente in un blocco di cemento delle dimensioni di 66 x 66 x 66. Le parti di pelle che sporgono dal cemento sono avvolte intorno ad una robusta asta di legno, che viene ruotata, con forza, il massimo possibile, e poi bloccata al muro. Il muro impedisce che ruoti in senso inverso. In un’opera simile (Torsione, 1968) alcuni strati di fustagno sono fissati al muro da un anello di ferro. Una pesante barra di ferro a sezione tonda, introdotta nella parte inferiore della stoffa, viene, anch’essa, ruotata al massimo con forza, anche da più persone, e poi bloccata dalla parete che le impedisce di ruotare in senso inverso. In ambedue le sculture l’energia viene accumulata. È forza compressa come immagine e come realtà. Il processo di torsione si configura come elemento visivo del risultato. Ma sarebbe, probabilmente, sbagliato se dicessimo che queste sculture esistono solo come risultato di un processo. È bensì vero che è così, però esclusivamente all’interno dei presupposti creati dall’artista stesso. Questi presupposti (l’idea) costituiscono sempre un maximum di specificità che Anselmo mira a fondere in un unicum con un concetto generale (in questo caso l’energia, ad esempio). Se si parla in queste pagine di sculture, non è affatto detto che Anselmo si senta scultore e che, cioè, il suo desiderio espressivo si svolga nell’ambito della scultura. Il fattore plastico è solo la conseguenza tridimensionale dell’impiego di mezzi che, comunque, esprimono proprio questo desiderio. Se Anselmo fosse uno scultore che concepisce in termini di scultura, allora, probabilmente, i presupposti delle singole opere si manifesterebbero, nell’ambito della sua concezione artistica, molto più pragmaticamente. Ma quel suo procedere intuitivamente all’interno dei concetti da lui focalizzati al maximum di generalità, dimostra che egli recepisce le sue esperienza dalla vita stessa, o, più precisamente, da quell’arco che è teso tra vita e morte, e significa che per lui non esistono categorie, ed anche se ci fossero e con un eventuale riferimento a concetti, questi concetti sono talmente sconfinati che le opere stesse non potrebbero mai raffigurare un’immagine di queste categorie. All’illimitatezza del concetto corrisponde il “trovare intuitivamente”.

     

  • 1980
      Feb 15

    1980 Feb 15 - Cinque disegni e otto opere a nordest…

    Giovanni Anselmo. Cinque disegni e otto opere a nordest, un disegno e tredici Particolari a ovest nord-ovest, Eindhoven, Stedelijk Van Abbemuseum, 15 febbraio – 30 marzo 1980

    Foto Paolo Mussat Sartor

  • 1980
      Jul 2

    1980 Jul 2 - Giovanni Anselmo

    Giovanni Anselmo, Grenoble, Musée de Peinture et de Sculpture, 2 luglio – 6 ottobre 1980

    Foto Courtesy Ville de Grenoble

  • 1984
      Dec 19

    1984 Dec 19 - Anselmo, Long, Kirkeby

    Anselmo, Long, Kirkeby, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 19 dicembre 1984 – 1 marzo 1985, a cura di R. Fuchs

    Foto Paolo Mussat Sartor

  • 1985
      Jun 27

    1985 Jun 27 - Giovanni Anselmo

    Giovanni Anselmo, Parigi, ARC – Musée d’Art Moderne de la Ville, 27 giugno – 22 settembre 1985 (esemplare non identificato)

  • 1985
       

    1985 - L’acte de la puissance ou le temps suspendu

    Soutif, L’acte de la puissance ou le temps suspendu, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Parigi, ARC – Musée d’Art Moderne de la Ville, 27 giugno – 22 settembre 1985), Parigi 1985, p. 6

    Qu’il s’agisse de torsion, de magnétisme ou de gravité, Anselmo produit des situations dans lesquelles l’énergie devient littéralement organisatrice de l’espace dans lequel elle se trouve, pour ainsi dire, stockée. Cela tient au fait que l’on se tient toujours aux limites d’un point de rupture, sur le fil d’un équilibre au bord de se défaire. Cette sensation est notamment imposée par les diverses Torsions réalisées par Anselmo (1968): une violence a été exercée sur le cuir ou la flanelle, tordus à l’aide d’une barre de bois ou de fer, jusqu’à la limite de leur résistance, puis maintenus en l’état simplement en bloquant la barre contre le mur de telle sorte que l’énergie accumulée ne puisse se restituer par le mouvement (“naturel”, eût dit Aristote) inverse.

  • 1985
      Dec 18

    1985 Dec 18 - Il Museo Sperimentale di Torino

    Il Museo Sperimentale di Torino. Arte italiana degli anni Sessanta nelle collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 18 dicembre 1985 – febbraio 1986 / Genova, Villa Croce, aprile 1986 – giugno 1986, a cura di M. Bandini, R. Maggio Serra

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei.

    Foto Studio Fotografico Gonella

  • 1986
      Nov 16

    1986 Nov 16 - Arte Moderna a Torino

    Arte Moderna a Torino. 200 opere d’arte acquisite per la GAM di Torino, Torino, Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, 16 novembre 1986 – 4 gennaio 1987, a cura di R. Maggio Serra

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Laboratorio Fotografico Ferruccio Rampazzi, Torino

  • 1986
       

    1986 - Arte Moderna a Torino

    M.T. Roberto, in Arte Moderna a Torino. 200 opere d’arte acquisite per la GAM di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, 16 novembre 1986 – 4 gennaio 1987), a cura di R. Maggio Serra, Umberto Allemandi, Torino 1986, p. 82

    Nel gennaio del 1969, in occasione della sua seconda mostra personale, Giovanni Anselmo espone negli ambienti della Galleria Sperone di Torino, tra una serie di altri lavori, le due Torsioni realizzate alla fine dell’anno precedente.

    Quella entrata a far parte delle collezioni del Museo torinese consiste in una serie di strisce di fustagno agganciate al muro per le due estremità ed attraversate da una sbarra di ferro. La sbarra viene fatta ruotare fino ad ottenere la massima torsione possibile della stoffa e quindi appoggiata contro il muro in modo da impedire il movimento di ritorno. […]

    La lettura dei primi lavori di Anselmo in base al concetto di energia risale alla presentazione scritta da Germano Celant nel ’68 per la prima personale dell’artista, tenutasi nel mese di aprile alla Galleria Sperone di Torino […].

    […] È significativo che Anselmo, nel presentare il proprio lavoro nel volume Arte Povera curato da Celant nel ’69, riprenda, ma con accenti di maggior soggettivismo, la linea interpretativa dello stesso Celant e scelga di esemplificare la propria operatività con l’illustre il meccanismo delle Torsioni […].

    In un’intervista rilasciata nel dicembre del ’72 a Mirella Bandini, Anselmo riconduce alle Torsioni, che anticipano dunque il senso della ricerca successiva dell’artista, i suoi lavori più recenti […].

    Nell’offrire all’osservatore un’immagine reale ed intuitiva dell’energia fisica Torsione innesca quindi anche meccanismi di pensiero fondati sui concetti astratti dello spazio e del tempo.

  • 1988
       

    1988 - Periplo della scultura italiana contemporanea

    P.G. Castagnoli, in Periplo della scultura italiana contemporanea, catalogo della mostra (Matera, Biennale Internazionale di Scultura Contemporanea, Chiese rupestri Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci, 3 luglio – 30 settembre 1988), a cura di G. Appella, P.G. Castagnoli, F. D’Amico, Edizioni della Cometa, Roma 1988, p. 19

    Anselmo ci ha consegnato alcuni tra i risultati più alti e originali tra quanti ne ha prodotti la ricerca plastica negli ultimi vent’anni. Ché tale titolo va senz’altro attribuito ad opere come le Torsioni, Per un’incisione di indefinite migliaia di anni o le variazioni sul tema dei Grigi che si alleggeriscono verso oltremare: sculture nelle quali la densità degli attributi concettuali in nulla sacrifica la primaria e quasi barbarica potenza della rivelazione plastica, né trattiene lo sfogarsi rapinoso della qualità immaginativa che vi si condensa. Qualità che fa corpo solidale con le determinazioni formali assunte dall’opera, laddove corrispondono, con pienezza di sensi, al richiamo del pensiero dominante che governa la ricerca di Anselmo: quel pensiero, si vuol dire, tendente a liberare l’energia accumulata nello spazio perché divenga creatrice di eventi, di situazioni e, infine, per questi tramiti, dispensatrice di forme.

     

  • 1993
      Dec

    1993 Dec - Allestimento della collezione permanente

    Allestimento della collezione permanente, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, dicembre 1993, a cura di R. Maggio Serra

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Giorcelli

  • 1993
       

    1993 - Il Novecento

    M.T. Roberto, in R. Maggio Serra, R. Passoni (a cura di), Il Novecento. Catalogo delle opere esposte, Fabbri Editori, Milano 1993, p. 560

    Anselmo espose per la prima volta una Torsione alla Galleria Sperone di Torino nel 1969, in occasione della sua seconda personale. Le cinque opere note che portano questo titolo (cfr. Anselmo, a cura di B. Merz, catalogo della mostra di Modena-Grenoble, Firenze 1989, n. 19 p. 162) consistono in una serie di strisce di fustagno agganciate al muro per le due estremità ed attraversate da una sbarra di ferro, che viene ruotata fino ad ottenere la massima torsione possibile e quindi poggiata contro il muro in modo da impedire il movimento di ritorno. L’osservatore si ritrova così di fronte ad un fenomeno fisico in atto, capace di stimolare una riflessione sull’identità tra arte ed energia e di liquidare la tradizionale equazione tra arte e forma. Nel presentare le ragioni del proprio lavoro Anselmo ha scelto di esemplificare la sua ricerca proprio attraverso questo processo: “… i miei lavori sono veramente la fisicizzazione della forza di un’azione […]. È necessario, per esempio, che l’energia di una torsione viva con la sua vera forza, non vivrebbe certo con la sola sua forma”. (in G. Celant, Arte Povera, Milano 1969, p. 109).

  • 1994
      Dec

    1994 Dec - Giovanni Anselmo: Particolari visibili e invisibili…

    G. Anselmo, in P. Bougelet, D.L. Bouyer, Giovanni Anselmo: Particolari visibili e invisibili lungo il sentiero verso oltremare, in “Sans Titre”, n. 29, dicembre 1994 – febbraio 1995, pp. 1-2 (trad. it. M. Disch, a cura di, Giovanni Anselmo, ADV Publishing House, Lugano 1998, p. 48)

    I primi lavori non erano sperimentali: quando facevo una Torsione, il punto era che la torsione non è soltanto una forma, ma anche l’energia che contiene: un’energia che non è visibile ma che costituisce la situazione di energia vera e propria dell’opera. Come qualcuno che è lì fermo, immobile come una statua, mentre dentro scorre il sangue…Era un modo per essere il più presente possibile dentro l’opera, anche fisicamente, come energia.

     

  • 1995
      Oct 15

    1995 Oct 15 - Giovanni Anselmo

    A. Rorimer, Giovanni Anselmo, in 1965-1975: Reconsidering the Object of Art, catalogo della mostra (Los Angeles, The Museum of Contemporary Art, 15 ottobre 1995 – 4 febbraio 1996), a cura di A. Goldstein, A. Rorimer, The Museum of Contemporary Art, The Temporary Contemporary, Los Angeles 1995, p. 50 (trad. it. in M. Disch, a cura di, Giovanni Anselmo, ADV Publishing House, Lugano 1998, p. 176)

    Torsione, come suggerisce il titolo, presenta la condizione dell’essere stato e dell’essere ritorto: una sbarra di ferro, infilata in una striscia di fustagno, è stata girata in modo da attorcigliare strettamente la stoffa, quindi bloccata contro il muro per impedire il movimento di ritorno. L’opera incarna così il processo del suo farsi plastico ed espone il modo in cui è funzione della sua stessa materialità.

     

  • 1996
      May 22

    1996 May 22 - La valeur d’usage de l’informe

    Y.A. Bois, La valeur d’usage de l’informe, in L’informe. Mode d’emploi, catalogo della mostra (Parigi, Centre Georges Pompidou, 22 maggio – 26 agosto 1996), a cura di Y.A. Bois, R. Krauss, con la collaborazione di I. Monod-Fontaine, Éditions du Centre Pompidou, Parigi 1996, p. 120

    Giovanni Anselmo pratique sur l’élasticité des corps une dévitalisation entropique encore plus efficace: on pourrait croire que le tissu tire-bouchonné de sa Torsione est retenu, comme un ressort prêt à sauter, par le mur contre lequel bute la barre métallique qu’il soutient, mais c’est là une illusion: aucun déroulement n’est à craindre lorsqu’on décroche l’œuvre – le ressort est cassé, sa tension s’est peu à peu émoussée avec le temps.

     

  • 1996
      Sept 22

    1996 Sept 22 - Energia per non morire

    L. Cherubini, Energia per non morire, in Arte all’Arte. Alviani, Anselmo, Ontani, Pistoletto, catalogo della mostra (Anselmo espone a San Gimignano, Palazzo Comunale, 22 settembre – 22 ottobre 1996, a cura di Associazione Arte Continua, San Gimignano), Associazione Galleria Continua, San Gimignano 1996, pp. 48-49

    Nelle Torsioni l’artista trasmette all’opera energia che “viene subito restituita nella misura in cui l’asta di legno infilata nella pelle o la barra di ferro infilata nel fustagno esercitano una spinta reale (di ritorno)” anche se Yves Alain Bois, nel catalogo della mostra L’informe al Beaubourg di Parigi, dove una versione dell’opera è stata recentemente esposta, nota che, per un fenomeno di entropia, la tensione si è attutita nel tempo (Y.A. Bois, La valeur d’usage de l’informe, in L’informe. Mode d’emploi, catalogo della mostra, a cura di Y.A. Bois, R. Krauss, Centre Pompidou, Parigi 1996, p. 120).

     

  • 1998
       

    1998 - Indizi del mondo fluente…

    Meinhardt, Indizi del mondo fluente. Gli indici di processi energetici nel lavoro di Giovanni Anselmo, in M. Disch, a cura di, Giovanni Anselmo, ADV Publishing House, Lugano 1998, p. 112

    Una forte torsione bloccata da un’asta di legno (Torsione, 1968) rende visibile l’energia potenziale accumulata che in essa è stata investita […]. L’energia diventa visibile rendendo percepibili o suggestivamente immaginabili il lavoro impiegato e l’energia accumulata; rendendo visivamente, sensitivamente o immaginariamente partecipi del processo energetico a venire, facendo sì che il lavoro dell’energia venga recepito.

  • 1998
      Sep 22

    1998 Sep 22 - Allestimento della collezione permanente

    Allestimento della collezione permanente, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, 22 settembre 1998, a cura di P.G. Castagnoli

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Studio Fotografico Gonella

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Fanni.

  • 1998
      Oct

    1998 Oct - “L’énergie en soi n’est jamais visible”…

    Anselmo, in “L’énergie en soi n’est jamais visible”. Entretien avec Giovanni Lista, in “Ligeia”, nn. 25-28, ottobre 1998 – giugno 1999, p. 81 (trad. it. in G. Lista, a cura di, Arte Povera, Abscondita, Milano 2011, p. 100)

    L’energia in sé non è mai visibile, si manifesta attraverso gli effetti della sua azione; e il fatto di inserire l’energia nell’opera, non per dimostrare che essa esiste ma affinché rimanga attiva, consente all’opera stessa di coniugare il tempo presente in funzione della vita. Ad esempio […] il cemento con cuoio e legno oppure il ferro con il fustagno in Torsione, 1968.

  • 1999
       

    1999 - Arte Povera

    C. Christov-Bakargiev, Arte Povera, Phaidon, Londra 1999, p. 78

    This work accumulates and traps energy through the tension set up between materials. A fustian lenght is fixed to the wall with an iron ring and a heavy iron bar is inserted into a lower part and twisted as tightly as possible. A second version was made using a cement cube, leather and wood. Both works were exhibited for the first time early in 1969 in Anselmo’s solo show at Sperone Gallery.

     

  • 2000
      May 6

    2000 May 6 - Arte povera in collezione

    Arte povera in collezione, Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, 6 dicembre 2000 – 25 marzo 2001, a cura di I. Gianelli, con la collaborazione di M. Beccaria, G. Verzotti

    Foto Paolo Pellion

  • 2002
      Aug 23

    2002 Aug 23 - Arte Povera: Art from Italy 1967-2002

    Arte Povera: Art from Italy 1967-2002, Sydney, Museum of Contemporary Art, 23 agosto – 11 novembre 2002, a cura di I. Gianelli, in collaborazione con J. Blackall, C. Christov-Bakargiev

    Foto Greg Weight

    Foto inaugurazione: Katie Kaars

  • 2002
       

    2002 - Arte Povera circa 1967 and today

    Christov-Bakargiev, Arte Povera circa 1967 and today, in Arte povera. Art from Italy 1967-2002, catalogo della mostra (Sydney, Museum of Contemporary Art, 23 agosto – 11 novembre 2002), a cura di J. Blackall, Museum of Contemporary Art, Sydney 2002, p. 15

    Each of his art works functions like a proposition: it engages the viewer in the experience of elementary rules of physics, and illustrates basic laws of nature such as tension, gravity and the earth’s magnetic field. […] with Torsione 1968, the viewer observes energy accumulated in twisted fustian that could potentially be released at any moment […].

  • 2004
      May

    2004 May - Allestimento della collezione permanente

    Allestimento della collezione permanente, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, maggio 2004, a cura di P.G. Castagnoli

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Paolo Robino

  • 2005
      Mar 19

    2005 Mar 19 - Toyota, Toyota Municipal Museum of Art

    Arte Povera, Toyota, Toyota Municipal Museum of Art, 19 marzo – 12 giugno 2005

    Foto Courtesy Toyota Municipal Museum of Art

  • 2006
      May 26

    2006 May 26 - Giovanni Anselmo

    Giovanni Anselmo, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006, a cura di G. Maraniello, A. Viliani

    5/

    Foto Ela Bialkowska

  • 2007
       

    2007 - Giovanni Anselmo. Monocromi Piano Marshall

    R.E. Krauss, Giovanni Anselmo. Monocromi Piano Marshall, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Giovanni Anselmo, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006), a cura di G. Maraniello, A. Viliani, Hopefulmonster, Torino 2007, p. 198

    È lavorando a Torino negli anni Sessanta che Giovanni Anselmo inizia ad avere a che fare con l’entropia, nel senso che, nell’ambito di questa “guerra”, la sua strategia estetica si preoccupa costantemente di reagire al processo entropico. Un’opera come Torsione (1968), una volta installata, non rimane inerte, ma tende a svolgersi e a restituire l’energia accumulata esercitando realmente una spinta contro la parete che la trattiene, rendendo quindi visibile la reazione all’entropia in quanto la spirale di tessuto che sostiene la barra metallica della scultura, se non mantenuta in tensione, cadrebbe alla perdita entropica di caratteri distintivi, rendendo di fatto inerte l’opera.

  • 2007
       

    2007 - Margini di infinito. L’opera di Giovanni Anselmo…

    Maraniello, Margini di infinito. L’opera di Giovanni Anselmo: introduzione ed esodo, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Giovanni Anselmo, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006), a cura di G. Maraniello, A. Viliani, Hopefulmonster, Torino 2007, p. 206

    Si è sempre al cospetto di un hic et nunc che dilegua in dinamiche indicate dall’artista. L’energia si condensa nell’opera destinandola a un perenne superamento della propria condizione. Le Torsioni (1968), ad esempio, fissano lo sforzo per fare girare a più riprese una barra di ferro avvolta nel fustagno o per ruotare un bastone in pelli parzialmente imprigionate in un blocco di cemento. Se ne teme un violento srotolarsi, la reazione correlata all’avvitamento del materiale, alla messa in tensione originata dalla cattura dell’energia impiegata per tale operazione e dall’attesa di un violento sprigionarsi della forza così trattenuta. Il lavoro si dà assieme al processo di realizzazione e all’ipotesi della condizione in cui si manterrà o muterà in futuro. Se le opere di Anselmo si offrono senza ridursi al presente e senza donarsi come “presente”, se in esse è implicata una scoperta di forze preesistenti e l’attesa di dinamiche venture, è evidente che la questione del tempo, così impostata, non è un tema, ma la condizione trascendentale non solo dell’arte, ma dell’esistere stesso.

  • 2007
       

    2007 - Torino, 15 giugno 2006

    Anselmo, Torino, 15 giugno 2006. In conversazione con Andrea Viliani, in Giovanni Anselmo, catalogo della mostra (Giovanni Anselmo, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, 26 maggio – 27 agosto 2006), a cura di G. Maraniello, A. Viliani, Hopefulmonster, Torino 2007, p. 214

    L’agire dell’energia è all’interno delle Torsioni, realizzate nel 1968, si oppone a una situazione di entropia […]. Nella seconda Torsione, sospesa al muro, alcuni strati di fustagno sono fissati alla parete da un anello di ferro. Una pesante barra di ferro a sezione tonda, inserita nella parte inferiore degli strati di fustagno, viene ruotata fino a quanto risulta possibile in modo da compiere una torsione della stoffa stessa, bloccata poi alla parete che le impedisce di svolgersi. Una volta installate, entrambe le opere non sono inerti, l’energia accumulata e trattenuta in entrambe agisce realmente, esercita una spinta reale contro le pareti. Una situazione contraria all’entropia che, per mantenersi nel tempo, deve essere costantemente riattivata, agita.

  • 2007
       

    2007 - Allestimento della collezione permanente

    Allestimento della collezione permanente, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, 2007, a cura di P.G. Castagnoli

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Studio Fotografico Gonella

  • 2008
      May 1

    2008 May 1 - Time & Place: Milano-Torino 1958-1968

    Tid & Plats: Milano-Turin 1958-1968/Time & Place: Milano-Torino 1958-1968, Stoccolma, Moderna Museet, 1 maggio – 7 settembre 2008, a cura di L.M. Barbero / Hot Spots. Rio de Janeiro/Milano – Torino/Los Angeles, 1956-1969, Zurigo, Kunsthaus Zürich, 13 febbraio 2009 – 3 maggio 2009, a cura di T. Bezzola

    © Photo: Moderna Museet / Stockholm

  • 2010
      Jun 24

    2010 Jun 24 - Ergo, materia. Arte povera

    Ergo, materia. Arte povera, Città del Messico, MUAC – Museo Universitario Arte Contemporáneo, 24 giugno – 31 ottobre 2010, a cura di G. Santamarina, A. Labastida

    Foto Ergo, materia. Arte povera. Installation views. Museo Universitario Arte Contemporáneo, MUAC/UNAM, 2010. Cortesía MUAC.

  • 2010
       

    2010 - Quaderni di scultura contemporanea

    Anselmo, in conversazione con M. Disch, in “Quaderni di scultura contemporanea”, n. 9, 2010, p. 12

    Per superare la problematica dell’“oggetto” – statico, autonomo – ho messo in atto delle “situazioni”, che, appunto, non sono più “rappresentazioni”, bensì situazioni reali di energia. Dentro la Torsione, ad esempio, c’è la forza viva della spinta di ritorno, trattenuta dall’asta bloccata contro il muro: questa energia è percettibile, è l’esperienza stessa dell’opera. La Torsione è anche, per me, un modo di essere dentro il lavoro. L’opera contiene l’energia che ho impiegato per realizzarla.

  • 2011
      Mar 4

    2011 Mar 4 - Allestimento tematico della collezione permanente

    Allestimento tematico della collezione permanente, Anima, Informazione, Malinconia, Linguaggio, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, dal 4 marzo 2011, a cura di D. Eccher (Anselmo espone nella sezione dedicata all’Informazione)

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Paolo Robino

  • 2015
      Apr 25

    2015 Apr 25 - Tuttovero

    Tuttovero, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea / Rivoli-Torino, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea / Fondazione Sandretto Re Rebaudengo / Fondazione Merz, 25 aprile – 8 novembre 2015, a cura di F. Bonami (Torsione è esposta alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea)

    Torino, Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei. Foto Paolo Robino

1969 Jan 141969 Mar 151969 Oct19691972 Feb1973 Mar1979 Mar 181980 Feb 151980 Jul 21984 Dec 191985 Jun 2719851985 Dec 181986 Nov 16198619881993 Dec19931994 Dec1995 Oct 151996 May 221996 Sept 2219981998 Sep 221998 Oct19992000 May 62002 Aug 2320022004 May2005 Mar 192006 May 2620072007200720072008 May 12010 Jun 2420102011 Mar 42015 Apr 25
2015